Ospite oggi a Bolzano Tommaso Furlanello, direttore della clinica laboratorio San Marco e luminare della FIP felina. “Un Coronavirus pericoloso per i gatti che bisogna distinguere dalle altre malattie. Lo studio del Covid umano ha approfondito alcuni aspetti”
La Peritonite Infettiva Virale (più conosciuta con l’acronimo FIP) è una patologia molto grave e pericolosa per i gatti rappresentando un pericolo anche mortale. A causarla è un coronavirus felino che viene studiato danni. In Italia uno dei massimi esperti in questo campo è Tommaso Furlanello, direttore della clinica veterinaria e laboratorio San Marco di Veggiano in provincia di Padova. Oggi il luminare è stato ospite della clinica Città di Bolzano per un pomeriggio di approfondimento con una trentina di dottori provenienti da tutto il territorio altoatesino.
“La biologia molecolare per distinguere la Fip da altre malattie”
“Lavoro su questa infezione da moltissimi anni – spiega Furlanello – sin da quando decisi di farci la tesi di laurea. E’ una malattia importante e anche molto diffusa. Persino la sua nascita, per certi versi, possiamo considerarla strana nel senso che molti gatti hanno una versione benigna di questa infezione. E’ presente in molti allevamenti, gattili o colonie”. Allora perché la consideriamo tanto pericolosa? “Perché sporadicamente si trasforma e diventa una malattia pericolosissima e quasi sempre potenzialmente mortale. Abbiamo quindi la necessità assoluta di individuarla prima possibile, riconoscendola e distinguendola dalle altre malattie infettive dei gatti, soprattutto se giovani”. Una diagnosi veloce, dunque, e naturalmente precisa. “Per ottenerla ci sono stati fortunatamente grandi progressi. La biologia molecolare PCR, per esempio, è uno strumento fondamentale perché ci permette di distinguere le infezioni di questo virus dalle altre malattie. Anche gli esami generali, definiti di routine, ci possono fornire delle indicazioni utili”.
L’incrocio con gli studi per il Covid
PCR è una sigla che abbiamo imparato a conoscere con il Covid e non è un caso. “Lo studio di questa malattia ha trovato nuova linfa ed approfondimenti proprio perché si tratta di un Coronavirus e sappiamo benissimo che un altro Coronavirus ha cambiato il nostro mondo alcuni mesi fa”. In cosa sono simili? “Alcuni aspetti della FIP – continua Furlanello – ricordano molto le infezioni umane da Sars Cov 2 quindi si sono incrociate le discipline della medicina veterinaria ed umana in modo sinergico. Abbiamo noi imparato dal Covid così come gli specialisti di medicina umana hanno riguardato quello che noi avevamo scritto e descritto in medicina felina traendo delle informazioni preziose”.