LASERTERAPIA
Che cos’è e come si utilizza?
Partiamo dallo spiegare che la parola L.a.s.e.r. in realtà è un acronimo per “Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation”. Infatti, la luce che viene utilizzata per questo tipo di terapia deve avere delle caratteristiche ben precise, per poter penetrare nei tessuti ed esplicare l’effetto desiderato.
In particolare, si va a cercare il cosiddetto effetto di fotobiomodulazione, dove la luce viene assorbita dai cromofori presenti nelle cellule, soprattutto a livello mitocondriale, viene stimolata la Citocromo C ossidasi, con produzione di ATP, ROS e NO.
Il tutto si traduce in un aumento delle cellule a combattere le infezioni, accelerare i processi di guarigione, aumentare la vascolarizzazione, ridurre l’infiammazione, aumentare i livelli di serotonina e beta-endorfine, soppressione dell’attività della bradichidina… ect..
Pertanto, questo tipo di terapia si può utilizzare in tutte quelle occasioni in cui abbiamo bisogno di un effetto antinfiammatorio/antiedemigeno, biostimolante e analgesico.
Il campo con maggior bibliografia e utilizzo è sicuramente l’apparato locomotore; infatti, la laser terapia può essere impiegata in ambito ortopedico (prima e dopo un eventuale intervento chirurgico), muscolo-tendineo (tendiniti o strappi muscolari), neurologico (neuropatie degenerative o patologie spinali), ma anche per la gestione del dolore cronico in tutti i soggetti anziani con patologie artrosiche.
Anche in campo dermatologico può essere di grande aiuto nel caso di guarigione di ferite cutanee molto ampie, hot spot, dermatiti, alopecia, infiammazione delle fistole perianali ed otoematoma.
Per quanto riguarda l’odontostomatologia, viene impiegato, in associazione alle altre terapie convenzionali, per le stomatiti feline, oppure successivamente alle estrazioni dentali.
Appare quindi chiaro quali sono i vantaggi di questa terapia molto versatile, non invasiva, indolore e che non necessita di sedazione. Di contro, bisogna evitarla nei cuccioli con fisi di accrescimento aperte, nei soggetti tumorali e nei soggetti gravidi.