Che cos’è?
La Leishmaniosi canina è una malattia infettiva causata da un parassita microscopico chiamato Leishmania, trasmesso al cane attraverso la puntura di un insetto simile a una zanzara, il Flebotomo o Pappatacio (letteralmente: mangio in silenzio senza ronzare…), che funge da vettore del parassita.
Si tratta di una malattia endemica diffusa nel bacino del Mediterraneo, in Asia e in America. Ci sono circa 2,5 milioni di cani in Europa attualmente infettati da questo parassita.
E’ considerata la terza malattia trasmessa da vettore più importante al mondo e si presenta con un’ampia varietà di manifestazioni cliniche che differiscono notevolmente in termini di gravità e impatto sulla salute.
E’ importante sottolineare che la Leishmaniosi è una zoonosi, ovvero una malattia che potenzialmente può trasmettersi dagli animali all’uomo; ne deriva che è considerata da un lato un serio problema di ordine veterinario, ma con un importante risvolto sulla salute pubblica.
Più nel dettaglio, la Leishmaniosi è una patologia protozoaria trasmessa da un vettore: l’agente infettivo responsabile è un parassita protozoo chiamato Leishmania infantum nel Bacino Mediterraneo e nel Medio Oriente e L. chagasi nel Sudamerica e nell’America centrale.
Il parassita, come già accennato, viene trasmesso da un cane infetto ad uno sano attraverso la puntura di un Pappatacio o Flebotomo; questi piccoli insetti sono diffusi in tutto il mondo e possono essere riscontrati in molti habitat del sud Europa. In particolare, risultano maggiormente a rischio i Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia).
In Italia tutte le regioni costiere, comprese le isole, sono considerate “ad alto rischio” e negli ultimi anni sono aumentate le segnalazioni di infezione anche nelle zone ritenute in passato “non a rischio” (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte ecc…).
Nei climi temperati gli adulti del parassita emergono in primavera e sono presenti fino all’autunno, mediamente in un periodo che va da aprile ad ottobre in Europa. L’attività circadiana degli adulti è crepuscolare e notturna. La maggior parte delle specie pungono più attivamente subito dopo il tramonto, mentre è stato osservato che altre specie pungono dopo mezzanotte.