La casa del Coniglio

Per la sicurezza del nostro coniglietto e per evitare danni ai mobili, se non sorvegliato in casa,  il coniglio va necessariamente tenuto al sicuro, dentro una gabbia che deve essere più spaziosa possibile; l’altezza deve essere sempre tale da permettere al coniglio di saltare agevolmente. La gabbia deve inoltre potersi aprire e smontare con praticità e facilità, sia per estrarre il coniglio senza difficoltà, sia per poterlo pulire agevolmente.

I modelli migliori sono quelli costituiti da due parti: un fondo a pareti rialzate e una parte superiore che viene agganciata.

Il fondo deve avere le pareti rialzate in modo che la lettiera ed il fieno non fuoriescono, spargendosi sul pavimento. Il fondo solido è inoltre da preferirsi alle griglie, che se anche presentano dei vantaggi da 1 punto di vista igienico, potrebbero danneggiare i delicati piedini del nostro coniglietto.

La parte superiore può essere costituita completamente da sbarre di metallo, evitando però quelle ricoperte di plastica che, se rosicchiata o ingerita, può risultare dannosa al coniglio. Assicuriamoci inoltre che la griglia sia sufficientemente ampia da permettere 1 buona aerazione: in caso contrario, l’umidità e l’ammoniaca che si accumulano all’interno della gabbia, potrebbero causare al coniglietto gravi problemi di salute.

Esistono anche modelli con le pareti in plexiglas e 1 griglia apribile sulla parte superiore.

La gabbia, qualunque sia, dovrebbe comunque essere dotata di 1 parete laterale apribile, in modo che nei periodi di libera uscita, il coniglio possa entrarvi ed uscirvi a suo piacimento.

Controlliamo infine che i ganci di chiusura siano solidi, in modo da impedire l’uscita imprevista del coniglio, ma che allo stesso tempo si aprano senza difficoltà.

E’ invece meglio non utilizzare

  • gabbie di legno che si impregnano rapidamente di urina, sono impossibili da lavare e disinfettare adeguatamente e si rovinano a causa del rosicchiamento del coniglio;
  • gabbie tipo acquario, con le pareti di vetro, che non permettono 1 adeguato ricambio d’aria.

Anche la lettiera va scelta accuratamente, per evitare al nostro coniglio problemi di salute: se annoiato perchè lasciato troppo tempo da solo, può infatti rivolgere la sua attenzione proprio al materiale del fondo gabbia, cominciando a rosicchiarlo e ingerendolo.

Una lettiera inadatta può inoltre danneggiare la superficie inferiore dei suoi arti, provocando una infezione ai piedi.

RICORDIAMOCI:

  1. La lettiera deve essere priva di polveri;
  2. Va cambiata con regolarità, per evitare di irritare la delicata mucosa nasale di questo animale;
  3. Non deve essere tossica, abrasiva, polverulenta e se ingerita non deve causare costipazione;
  4. Deve essere assorbente e possibilmente economica e facilmente reperibile.

Il materiale migliore è rappresentato dal fieno, purché sia pulito, fresco e senza muffe; nessun problema se il coniglio lo ingerisce perché costituisce infatti un ottimo alimento. Si può utilizzare anche la paglia purché non sia troppo grossolana perché la presenza di elementi duri ed aguzzi potrebbe infatti ferirlo, però considerate che è abbastanza economica ma per niente assorbente.

Vanno inoltre bene i prodotti biodegradabili, come i trucioli di legno, o i pellet di tutolo di pannocchia, di segatura o di carta riciclata, mentre sono pericolosi e sconsigliabili il ghiaino per gatti e la segatura fine.

Si può anche usare la carta di giornale a pezzi, ma solo se il coniglio non tende a rosicchiarla. Stesso discorso per stracci ed asciugamani, che vanno bene solo se il coniglio non li rosicchia: le fibre di stoffa, ingoiate, possono infatti causare una grave ostruzione intestinale.

Così come il coniglio in natura cerca rifugio dai predatori e dalle condizioni climatiche avverse nelle tane scavate nel terreno, allo stesso modo il nostro amichetto in casa sente la necessità di avere 1 luogo in cui ritirarsi quando si sente insicuro o ha bisogno di stare da solo: 1 casetta che funga da tana rappresenta quindi 1 necessità psicologica per il coniglio, che ne ricava 1 senso di protezione.

La soluzione più semplice consiste nell’utilizzare una scatola di cartone senza fondo (facendo ovviamente attenzione ad eliminare eventuali graffe metalliche o pezzi di nastro adesivo), nella quale ritagliare una apertura: se si sporca o si rovina, può tranquillamente essere gettata e rimpiazzata con una nuova. Chi è bravo con il bricolage, può invece costruire una casetta di legno o di compensato, assicurandosi di non usare materiali tossici, vernici comprese.

I conigli tendono ad urinare in 1 angolo della gabbia: collocando nel punto prescelto una cassetta igienica si facilita quindi molto la pulizia della gabbia stessa. Si possono usare le normali casettine per gatti riempite con lettiera per gatti, evitando però quelle agglomeranti, pericolose se ingerite.

Come contenitore per il cibo andrà benissimo una ciotola di ceramica, che non può essere rosicchiata ed è difficile da rovesciare.

Il fieno può invece essere lasciato a disposizione in abbondanza dentro la gabbia.

Per l’acqua è consigliabile utilizzare gli abbeveratoi a goccia, che si appendono all’esterno della gabbia, e permettono all’animale di avere sempre a disposizione acqua pulita. Il loro funzionamento va però controllato tutti i giorni: possono infatti otturarsi o perdere, inzuppando così il fondo della gabbia.

Poichè il coniglio è da definirsi una creatura intelligente e vivace, ha bisogno di giochini che lo tengano impegnato, stimolandolo sia mentalmente, sia fisicamente. Se lasciato solo e senza nulla di interessante di cui occuparsi, si annoia infatti facilmente e per reazione tende a sviluppare comportamenti anomali, quali mangiare in maniera eccessiva, strapparsi il pelo o, se lasciato fuori dalla gabbia, distruggere i mobili. E visto che ama rosicchiare o spingere e lanciare in aria piccoli oggetti, sono indicati giochi come palline, giocattoli per neonati o altri oggetti di plastica dura, oggetti da rodere per cani, tubi di carta e rametti di legno di piante non tossiche, che possono anche essere appesi alla gabbia e lasciati penzolare. Ovviamente se notiamo che il coniglio tende ad ingerire la plastica, la carta o il cartone, evitiamo questi tipi di materiale.

DOVE METTERE LA GABBIA

Il posto ideale dove collocare la gabbia del coniglio è in un ambiente tranquillo ma nello stesso tempo non troppo isolato. L’animale non deve essere esposto a rumori molesti (televisore, stereo, lavastoviglie ecc…) né essere insidiato da cani, gatti o bambini, che devono invece imparare a rispettarlo e non pretendere di tirarlo fuori dalla gabbia ogni volta che vogliono. D’altro canto un coniglio ben ambientato ed affezionato ai suoi proprietari desidera in qualche modo essere partecipe della vita della casa anche quando è dentro la gabbia.

La gabbia, inoltre, va collocata al riparo dalle correnti d’aria e soprattutto dal caldo eccessivo, che il coniglio non tollera, e non essere mai esposta alla luce diretta del sole. Ricordiamoci che la temperatura ideale per lui è 12 – 22°,e che i conigli sopportano molto meglio le temperature basse di quelle alte: mentre infatti in 1 tana ben riparata possono tollerare temperature vicine allo zero, sopra i 35° possono morire in poco tempo per 1 colpo di calore.

LA PULIZIA DELLA GABBIA

Per quanto possa sembrare scontato, è importante ribadire che l’igiene è importantissima per la salute del coniglio, e che non deve mai essere trascurata. La lettiera va cambiata ogni giorno o almeno a giorni alterni, mentre una volta alla settimana si deve procedere alla pulizia completa di tutta la gabbia e degli accessori, alloggiando nel frattempo l’animale in un luogo sicuro.

La gabbia va lavata con acqua e sapone, togliendo ogni incrostazione e risciacquandola con cura. Una volta lavata, va poi disinfettata con un prodotto adeguato, per esempio amuchina o  lisoformio e nuovamente risciacquata abbondantemente. Una volta asciutta infine, provvederemo a ricoprirla con la lettiera pulita.

I contenitori dell’acqua e del cibo devono invece essere lavati tutti i giorni e disinfettati almeno due volte alla settimana.