Troppo spesso si scelgono cani o gatti in base al gusto estetico. Una strada che può ingannare se non accompagnata da una giusta ed approfondita informazione. Alla luce di questo la clinica veterinaria Città di Bolzano ha deciso di istituire una rubrica dedicata proprio alle patologie o criticità più precipue delle varie razze. Ovviamente basandosi sui casi empirici che ci capita di affrontare.
Una razza molto rara
Eccoci, quindi, a Balù un Pastore Bergamasco di cinque mesi che è stato portato correttamente in struttura per effettuare uno studio radiografico preventivo. Per alcune razze (come Labrador, Rottweiler o Golden Retriever) si tratta di un passaggio fondamentale per risparmiare al cane possibili complicazioni future legate alle displasie di anche e gomiti. Il Pastore Bergamasco, inoltre, ha anche la particolarità di essere una razza molto rara, quasi in via di estinzione: gli esemplari iscritti al registro dell’Enci sono appena 125.
A cinque mesi le radiografie possono mostrare predisposizioni alle displasie
“Ci sono razze – conferma il dottor Tomaso Piaia – che hanno una particolare predisposizione per patologie osteo-articolari in accrescimento raggiungendo i 18-20 chili dell’età adulta. Le displasie all’anca e al gomito sono tipiche così come possibili problematiche a spalle o colonna vertebrale”. È qui che entra in campo la prevenzione. “Esatto. La logica è sempre che prima avviene la diagnosi e meno sarà invasiva la cura. Nel caso specifico effettuiamo delle radiografie ai cuccioli già all’età di 4/5 mesi in sedazione”. A cosa servono? “Considerando che le displasie hanno una fortissima componente genetica l’esame radiografico ci permette di individuare degli indicatori di predisposizione. Al di là dei soggetti che arrivano da allevamenti con linee genealogiche precise, infatti, non sempre è possibile ricorrere alle caratteristiche dei genitori o dei nonni. A quel punto diventa centrale l’occhio del veterinario”.
La diagnosi preventiva rende la terapia meno invasiva
Effettuate le radiografie cosa succede? “Se il cane non presenta predisposizione potrebbero anche non essere più necessari altri esami. Se riscontriamo una zona grigia di incertezza si ripetono le radiografie a distanza di qualche tempo mentre se si evidenziano segnali di possibili displasie si ragiona su come intervenire”. Chirurgicamente? “No, non sempre. Qui c’è il grande vantaggio della medicina preventiva. In età così precoce possono essere efficaci anche una gestione alimentare mirata con integratori specifici oppure con un’attività fisica studiata o ancora agendo sul comportamento. Chiaramente in caso di situazioni più gravi esiste anche una gamma di terapie chirurgiche parametrate sull’età”.
Alan Conti