Come si manifesta la Leishmaniosi?
In seguito all’infezione non tutti i cani svilupperanno segni clinici della malattia, rimanendo in tal modo portatori asintomatici del parassita. Altri soggetti al contrario manifesteranno la malattia che può presentarsi con numerosi sintomi e coinvolgimento di differenti apparati (cute, rene….). E’ importante sottolineare che sia i soggetti clinicamente malati che quelli infettati, ma asintomatici, svolgono comunque il ruolo di serbatoio determinante nella diffusione del patogeno ad altri cani e nella trasmissione accidentale all’uomo.
Se un cane viene infettato dalla Leishmania i sintomi possono non essere evidenti immediatamente; si tratta infatti di una malattia “cronica”, con un periodo di incubazione che va da mesi ad anni. Una volta che il cane si ammala, i parassiti non verranno mai completamente eliminati. Se la malattia diventa clinicamente evidente o “patente”, solitamente la progressione è rapida e il decesso può verificarsi entro poche settimane o mesi. Nei cani sono osservabili un’ampia varietà di segni, che comprendono:
• lesioni cutanee (alopecia perioculare, dermatite furfuracea e formazione di ulcere cutanee e dei cuscinetti plantari),
• calo ponderale o perdita dell’appetito,
• lesioni oculari
• linfoadenomegalia e splenomegalia
• epistassi
• zoppia
• anemia, febbre, artrite.
• insufficienza renale
• diarrea
Opzioni terapeutiche e preventive.
Ad oggi le terapie per la Leishmaniosi non permettono di debellare l’infezione, ma solo di controllarne e migliorarne i sintomi, soprattutto se la diagnosi è precoce.
Fondamentale è quindi stata fino ad ora la prevenzione ambientale, finalizzata a ridurre al minimo la possibilità che i flebotomi possano pungere l’animale, riducendo il contatto fisico cane-pappataci mediante repellenti cutanei, evitando se possibile che i cani dormano all’aperto e utilizzando zanzariere e insetticidi ambientali. Nonostante la validità di queste misure, la Leishmaniosi canina non è stata eradicata dall’Europa.
Il Vaccino
La nuova frontiera è oggi rappresentata dalla profilassi vaccinale: è infatti attualmente disponibile per la prima volta in Europa un vaccino per cani contro Leishmania Infantum, chiamato CaniLeish.
Il vaccino contiene una serie di proteine che vengono escrete-secrete dal parassita durante la crescita e un adiuvante (frazione altamente purificata di Quillaja saponaria) che amplifica la risposta immunitaria.
Quando un cane riceve CaniLeish il suo sistema immunitario riconosce queste proteine come estranee e induce una immunità cellulo-mediata (protettiva), evidenziata da:
• comparsa di anticorpi specifici IgG2 contro le proteine escrete secrete di L. infantum
• aumento dell’attività leishmanicida dei macrofagi
In tal modo se in futuro il suo organismo dovesse essere esposto al parassita il sistema immunitario sarà in grado di reagire meglio e più rapidamente, contribuendo in tal modo a proteggerlo dalla malattia.
Possono essere vaccinati tutti i cani sani, a partire da sei mesi di età, non affetti da Leishmaniosi: si effettua inizialmente uno screening pre-vaccinale attraverso un semplice test ambulatoriale, che valuta l’assenza di anticorpi anti-Leishmania. Il protocollo prevede tre somministrazioni di vaccino a 3 settimane di distanza l’una dall’altra, seguite poi da una singola dose di richiamo annuale per mantenere attiva la difesa immunitaria. L’immunità ha inizio 10 settimane dopo la 1° somministrazione di vaccino.
Il vaccino è risultato sicuro, ben tollerato, privo di reazioni sistemiche importanti e dagli studi condotti è stata osservata una diminuzione del rischio di sviluppare un’infezione attiva di 3,6 volte e un rischio 4 volte inferiore di sviluppare una malattia clinica. Per queste ragioni è sempre consigliabile attuare comunque tutte le misure preventive: repellenti cutanei (collare scalibor o advantix), zanzariere, ecc.